L’Emilia Romagna risulta essere nuovamente la regione con il maggior numero di casi di morte sul lavoro (84 vittime), seguita dal Veneto (80 vittime) e dalla Lombardia (73 casi). La Valle d’Aosta continua invece ad essere l’unica regione con nessun caso rilevato.
Il Sud Italia è la macro area più colpita per indice di incidenza sugli occupati. Si sono potute contare 148 vittime con un indice di incidenza pari a 43,1, seguito anche questo mese dal Nord Est con 112 casi (indice incidenza pari a 36,6).
La classifica provinciale per casi totali di infortuni mortali sul lavoro è guidata da Roma con un totale di 32 vittime registrate, seguita da Vicenza e Napoli con 22 casi ciascuno.
Dando rilevanza al settore economico, si può constatare che nelle costruzioni si conta il maggior numero di morti (103 casi, pari 15%), seguito dalle attività manifatturiere con 93 decessi (pari al 13,6% del totale) e dal settore del trasporto e magazzinaggio (83 casi pari al 12,1%).
Tra i decessi sul lavoro, 107 casi (pari al 15,6%) hanno coinvolto lavoratori stranieri, mentre 44 casi pari al 6,4% hanno interessato donne.
La fascia d’età che continua a guidare la drammatica classifica con 231 casi e 33,7 punti percentuali è quella compresa tra i 45 e i 54 anni, tuttavia l’incidenza più elevata della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa, coinvolge ancora gli ultra sessantacinquenni.
Ci auguriamo che il comunicato e le tabelle statistiche possano diventare un utile strumento di lavoro per Voi e possano contribuire a diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro.